VIII Domenica del tempo Ordinato (Anno C)
“Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio? Come puoi dire al tuo fratello: “Fratello, lascia che tolga la pagliuzza che è nel tuo occhio”, mentre tu stesso non vedi la trave che è nel tuo occhio? Ipocrita!
Togli prima la trave dal tuo occhio e allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall’occhio del tuo fratello”.
Lc. 6,41-42
Siamo capaci in questo nostro tempo di esprimere il senso della misericordia?
Con facilità si emettono giudizi e pregiudizi e il vizio del pettegolezzo è divenuto ormai una quasi-virtù. Il focus centrale per una buona osservazione è il cuore di Dio, la sua misericordia. Gesù mette a confronto trave e pagliuzza: emettere giudizi è estremamente facile, ma se il metro che usiamo per giudicare è sbagliato chi si salverà? La correzione fraterna è praticabile solo da chi si riconosce figlio perdonato dal Padre misericordioso e quindi fratello tra fratelli: “Amatevi, dunque, come io vi ho amato”.
Preghiera
Padre, insegnami a vedere la trave che mi copre gli occhi,
quella che non mi lascia riconoscere le mie miserie e i miei errori.
Toglimi la trave che mi trasforma in giudice dei miei fratelli,
quella che me li fa criticare, che me li fa condannare per via della mia superbia.
Quella che mi fa solo parlar male di loro.
Toglimi la trave dagli occhi, quella che trasforma la mia lingua
in uno strumento di guerra, distruggendo e pregiudicando i miei fratelli.
Toglimi la trave che non permette che esca da me il dono
del perdono e della misericordia.
Toglimi, Signore, la trave dall’occhio perché smetta di vedere la pagliuzza
nell’occhio del fratello e donami la grazia di vederlo,
di guardarlo con la stessa misericordia con cui tu mi guardi e mi perdoni.
Amen
(Di Oleada Joven)

