CHIESA SACRA FAMIGLIA

La chiesa della Sacra Famiglia e dell’Addolorata è conosciuta anche come San Giuseppe Nuovo e venne edificata sui resti di un antico frantoio della famiglia De Cristo, demolito attorno al 1880 per fabbricare la chiesetta come elemento di testata della stecca edilizia nella fase di espansione dell’Ottocento. Divenne nella tradizione popolare la chiesetta dei De Cristo e di don Arcangelo Sorbara, alias Canneda. La lapide muraria posta alla parete desta della chiesa porta la data del 1887 ed è quella che accompagna la dedica a colei che la fondò: Rosa Tarsitani, vedova di don Vincenzo Palermo, morta, a 77 anni, il 2 gennaio 1887, che in soli trentadue mesi la fondò e l’arredò subendo calunnie e contrarietà. Una delle due campane posta sul campanile lato sud, ricorda l’evento e porta la data del 1888. Oltre al nome dei fondatori della chiesa, sono raffigurati San Giuseppe con in braccio Gesù Bambino, la Madonna Addolorata e lo stemma della ditta dei fratelli Borgia di Melicuccà che fusero la campana. Sull’altra campana, invece, che porta la data del 1881, è incisa solo l’intitolazione della chiesa a San Giuseppe Patriarca, con la scritta “Pel Patriarca San Giuseppe i cittanovesi cooperante la famiglia Palermo”.
La lapide posta nel 1905 sulla parte sinistra, all’entrata, in occasione della celebrazione del XXV anniversario della sua fondazione, conferma la data di fondazione e la dedica al Patriarca San Giuseppe.
Nel gruppo scultoreo della Sacra Famiglia, posto sull’altare principale, la vecchia statua di San Giuseppe e di Gesù Bambino sono in legno (erano quelle che, dal 1865, si trovavano nella chiesetta di San Giuseppe vecchio, trasferite in questa chiesa nel 1887) mentre quella della Madonna (realizzata successivamente) è in cartapesta.
La devozione verso la Sacra Famiglia a Casalnuovo era molto antica, tanto che si ha traccia di una Confraternita della Sacra Famiglia già dal 1837.
L’artistica statua della Madonna dell’Addolorata è posta sul fianco sinistro della chiesa, le pareti laterali sono ricche di pregevoli tele ad olio della Madre di Dio con il Bambino oltre la statua di Sant’Antonio.
La struttura della chiesa è definita da una navata centrale e da due strette navatelle laterali e abside a terminazione rettilinea. Il prospetto principale rispecchia la sagoma dell’interno attraverso l’enfasi di un ordine unico di paraste binate, chiuso da un timpano triangolare che inquadra il portone d’ingresso e superiormente una finestra semicircolare sostenuta da piccole volute, lateralmente, l’espansione delle navatelle si collega alla fonte centrale con piccole volute.

Testo a cura di Giuseppe D’Amico