IL RITO DEL GIOVEDI’ SANTO RIPROPONE LA LAVANDA DI GESU’ AI PIEDI DEI SUOI APOSTOLI NELL’ULTIMA CENA
Venne dunque da Simon Pietro e questi gli disse: «Signore, tu lavi i piedi a me?». Rispose Gesù: «Quello che io faccio, tu ora non lo capisci; lo capirai dopo». Quando ebbe lavato loro i piedi, riprese le sue vesti, sedette di nuovo e disse loro: «Capite quello che ho fatto per voi? Voi mi chiamate il Maestro e il Signore, e dite bene, perché lo sono. Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri. Vi ho dato un esempio, infatti, perché anche voi facciate come io ho fatto a voi».
Gv. 13,6-7.12-15
Il giovedì santo è il giorno in cui termina la Quaresima e, dalla celebrazione della messa in Cena Domini, inizia il Triduo Pasquale; in questo giorno solenne si ricorda sia l’istituzione dell’Eucarestia e del ministero dell’sacerdozio sia la consegna ai discepoli del comandamento dell’amore: “Amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi” durante l’ultima cena con gli apostoli Gesù lava i piedi ai suoi discepoli. Giovanni, infatti, nel vangelo di quest’anno liturgico dà molta importanza a questo evento: Egli trascorrendo l’ultimo periodo della sua vita terrena con i discepoli vuole dimostrare il suo amore con un esempio concreto: si mette a lavare i loro piedi e li invita a fare altrettanto, non esclude nessuno, nemmeno Giuda che da lì a poco lo tradirà. Gesù ci insegna che amare gli altri è “servirli”, è volere bene “sino alla fine”, in ogni circostanza: siamo venuti sulla terra per servire e non per essere serviti.
Preghiera
Gesù, vieni, ho i piedi sporchi.
Per me fatti servo, versa l’acqua nel bacile; vieni, lavami i piedi.
Lo so, è temerario quel che ti dico, ma temo la minaccia delle tue parole:
«Se non ti laverò, non avrai parte con me».
Lavami dunque i piedi, perché abbia parte con te. Amen
«’Si alzò da tavola, depose le vesti e si cinse un asciugatoio’: ecco la Chiesa del grembiule. Chi vuole disegnare la Chiesa come il cuore di Gesù sente, la dovrebbe disegnare con l’asciugatoio ai fianchi. Qualcuno potrebbe obiettare che è un’immagine troppo da serva, troppo banale, una fotografia da non presentare ai parenti quando vengono a prendere il tè in casa. Ma la Chiesa del grembiule è la Chiesa che Gesù predilige perché Lui ha fatto così. Diventare servi del mondo».
[Mons. Tonino Bello]

